Giovedì 21 luglio nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi il civico consesso ha approvato all’unanimità il Modello operativo di coordinamento degli interventi di Protezione Civile (MOC) tra i comuni che fanno parte delle Terre d’Argine, a integrazione del Piano di Emergenza Comunale (PEC).

“Con questa delibera si chiede al Consiglio – ha spiegato presentando l’atto l’assessore Carmelo Alberto D’Addese – di approvare il Modello operativo di coordinamento riguardante gli interventi di Protezione Civile svolti a Carpi, Modena, Soliera, e Campogalliano. Attraverso questo si intendono definire specifiche procedure per poter operare al meglio sui territori interessati e si vogliono poi curare in modo particolare gli aspetti della prevenzione, del soccorso e del superamento dell’emergenza e organizzare al meglio gli interventi strettamente legati alla gestione della viabilità, all’uso delle risorse disponibili e al miglioramento delle comunicazioni. Attraverso operazioni congiunte e codificate si potranno così utilizzare al meglio le risorse umane, i mezzi e il materiale disponibile puntando a una migliore organizzazione operativa”.

Il responsabile della Protezione Civile Comunale Claudio Lodi ha spiegato che l’ente locale è il riferimento della Protezione Civile perché il più vicino ai cittadini, tanto che la massima autorità in materia è proprio il Sindaco. “Il Modello Operativo di Coordinamento rappresenta come i Piani di Emergenza Comunali uno strumento indispensabile se si vuole rendere la Protezione Civile sempre più efficace e più organizzata per affrontare le situazioni di emergenza che con sempre maggiore frequenza si devono contrastare. La base del MOC è un nuovo sistema comunicativo tra i diversi enti locali, che renderà più razionale l’utilizzo delle risorse umane, evitando inutili sovrapposizioni di personale comunale o di volontariato nella gestione ad esempio delle attività di presidio e monitoraggio del territorio. Il Modello che qui presentiamo interesserà i quattro comuni e si integra ovviamente con il nostro PEC: inciderà in modo operativo sulle diverse fasi di prevenzione, soccorso e superamento delle eventuali emergenze. Ricordo poi che nelle scorse settimane abbiamo lanciato una campagna di adesione che ha visto 84 cittadini dare la propria disponibilità a fare parte del nuovo Gruppo comunale di Protezione Civile: persone che nell’80% dei casi non sono associate a nessun sodalizio”.

Molti gli interventi dei consiglieri comunali che hanno seguito le parole dell’assessore D’Addese e di Lodi, diversi dei quali hanno sottolineato positivamente l’impegno della struttura comunale in questo campo così importante. Qualcuno però (Argio Alboresi, Lega nord, ma anche Roberto Benatti del PdL) ha chiesto conto dell’impegno della Protezione Civile cittadina in occasione del nubifragio del 5 giugno scorso e anche dell’eventualità che si possa realizzare una esercitazione in zona. Lodi ha risposto che c’è la volontà di organizzare un’esercitazione, ad esempio per verificare la tenuta del sistema in occasione di rischi idraulici assieme alla Provincia, “ma che bisogna confrontarsi anche sui costi di questa iniziativa. Al massimo la terremo solo a livello locale”. Per quello che riguarda quanto avvenuto il 5 giugno Lodi ha replicato che “nessuna fogna può sopportare carichi d’acqua come quelli caduti in appena un’ora quel giorno in città. Bisognerebbe rivedere il reticolo fognario per evitare gli effetti di questi fenomeni, che sono sempre più frequenti. Con Aimag stiamo comunque lavorando per capire come intervenire e ai tecnici che sono giunti da Roma dopo la nostra richiesta di Calamità naturale abbiamo fatto vedere le zone dove si sono verificati i maggiori danni. Rischi chimici e nucleari? Sono ‘senza preannuncio’ ma anch’essi previsti nei nostri protocolli, validi per diversi tipi di rischio e per tutti e quattro i comuni: solo per ciò che riguarda il rischio industriale il territorio potenzialmente soggetto a questa emergenza è quello di Soliera e Novi di Modena. L’informazione ai cittadini è infine molto importante – ha concluso – e utilizziamo tutti i mezzi disponibili al bisogno. La Protezione Civile oggi deve sviluppare tutte le possibili azioni finalizzate allo sviluppo e alla crescita della cultura del rispetto dell’ambiente e della conoscenza dei rischi presenti sul proprio territorio”.