È stato approvato dal consiglio comunale di mercoledì sera -con i quindici voti favorevoli della maggioranza e del gruppo misto, un voto di astensione del Pdl e i due voti contrari della Lega- il bilancio di previsione 2012 del Comune di Casalgrande.

Le valutazioni politiche

Per il sindaco Andrea Rossi: «Si tratta di un grande risultato, poiché reputo né banale né scontato il voto del gruppo misto, così come apprezzo il voto del Pdl. Capisco poi la posizione della Lega, che risulta essere oggi l’opposizione, a livello nazionale, e sta facendo della protesta, e della «non proposta», la sua azione costante. Sapevamo, che quello del 2012, poteva essere un bilancio pesante, ed è stato il bilancio più complesso da quando sono sindaco di questo Comune. Abbiamo cercato la migliore manovra possibile che il Comune poteva affrontare, non certo per implementare i servizi, ma per continuare a garantire il livello di welfare di cui il nostro sistema ha bisogno, dato che tale rete di servizi è ancora più importante nei momenti di difficoltà.

Anche dalle associazioni di categoria è arrivato un plauso, nonostante l’incremento elevato dell’imposizione fiscale sugli immobili, mentre purtroppo non abbiamo registrato eguale giudizio da parte delle forze sociali, che anche pubblicamente hanno accusato i Comuni del distretto ceramico di essere stati troppo rapidi nella predisposizione del bilancio; come se chi governa da anni i Comuni e conosce attentamente il bilancio, dovesse aspettare un Messia che venisse a consigliare sulla manovra. Una valutazione, quindi, solo sul metodo e non sui contenuti. Noi che siamo uno dei pochi Comuni della provincia ad applicare l’Irpef progressiva, avremmo meritato un’attenzione diversa, credo, dai sindacati.

Siamo consapevoli della difficoltà per il mondo economico e produttivo e per le famiglie. La comunità va tenuta insieme: con l’Imu, la manovra andrà a colpire le famiglie nella prima casa, e il sistema delle imprese, che vedrà aumentare il carico impositivo sugli immobili del 38%. L’aumento del carico fiscale ha lo scopo, come ormai è evidente, di garantire stabilità e prospettiva al Paese, e non di aumentare le iniziative culturali, ludiche e sociali. È una manovra da 1 milione e 600mila euro, tra maggiori entrate, 800mila euro, e un’altrettanta riduzione della spesa, altri 800mila».

Irpef, evasione e Imu

«L’addizionale Irpef è rimodulata su base progressiva, e l’84% dei casalgrandesi pagheranno in eguale misura o meno, poiché l’aumento dell’Irpef riguarderà solamente i redditi superiori ai 31.400mila euro. Questa è la vera operazione politica, seppure se in valori assoluti poco significativa, poiché va nella direzione giusta, cioè nel definire il principio della redistribuzione del reddito. Tale principio andrebbe legato anche all’Imu: ritengo che attraverso i valori catastali e cercando di analizzare la situazione dei proprietari, occorrerebbe trovare un ulteriore principio di equità. Abbiamo dimostrato di credere molto nell’evasione fiscale e concordo con la dichiarazione del Presidente Monti, secondo il quale chi veramente mette le mani in tasca al cittadino è chi evade. Compare sul bilancio una voce di 50mila euro, per consolidare un rapporto con l’Agenzia delle entrate per il contrasto all’evasione fiscale, e una previsione del recupero evasione ICI per 250mila euro.

L’Equometro

«Io non so se l’Equometro sia lo strumento migliore in assoluto, ma sono certo che, rispetto all’ISEE, esso ci permette di fare un salto in avanti. Ci sarà una fase di sperimentazione che sarà difficoltosa, ma tuttavia occorre partire, nonostante i disagi iniziali, per affermare un principio di equità nell’accesso ai servizi, in una logica secondo la quale chi ne ha davvero bisogno deve accedere alle agevolazioni, poiché non possiamo agevolare delle famiglie che anziché pagare la retta della scuola dei figli, fanno un abbonamento alla pay tv».

Metà del bilancio su welfare e servizi

«La qualità della spesa è importante: a Casalgrande la priorità del bilancio è garantire il sistema di welfare e servizi alla persona, che rappresenta il 50% della spesa: oltre alla spesa dell’istruzione e del welfare, che è del 42%, inserisco nel calcolo anche il 3% dello sport e il 3% della cultura, e tali percentuali evidenziano che la nostra è una spesa pubblica di qualità».

Il patto di stabilità e gli interventi bloccati: un milione e 600mila euro inutilizzati

«Evito di ritornare su questo dramma che ci vede obbligati a rispettare una norma assurda: come Comune di Casalgrande non possiamo immettere liquidità nel sistema economico, in una fase in cui è difficile sia il rilancio, sia l’acceso al credito. A causa del patto, un milione e 640mila euro restano congelati».

Gli investimenti

«Siamo un Comune pronto a investire quasi di dieci milioni di euro di opere pubbliche in un anno: tra qualche mese sarà pubblicato il bando sulla Casa protetta, per un valore intorno ai cinque milioni di euro. Entro il 2012, vi sarà inoltre la partenza del cantiere delle scuole medie per circa 800mila euro. Partirà la finanza di progetto per i servizi cimiteriali per un milione e 800mila euro, e un milione euro saranno impiegati per la mobilità dolce. Nel 2012 si dovrà arrivare alla conclusione della Caserma dei Carabinieri così come i sottopassi, che sono un’ulteriore passo avanti per la riorganizzazione e la riqualificazione del nostro territorio. Seppure in una fase di recessione, stiamo tentando di riqualificare, rilanciare e ridefinire il nostro sistema paese, che possa attrarre, in una prospettiva medio-lunga, dei soggetti che decidano di investire in questo Comune. Certo, se fosse stata trattenuta tutta l’imposizione locale (l’Imu) dai Comuni e non solo una quota, oggi avremmo fatto una manovra diversa».