Prosegue, senza soluzione di continuità, l’impegno per riportare alla normalità l’assistenza sanitaria in tutta l’area nord della provincia di Modena, zona colpita dal terremoto lo scorso maggio. Si tratta di un’attività corale che ha coinvolto e continua a coinvolgere numerosi soggetti e tantissime persone che, con ruoli e professionalità differenti, operano su vari fronti. Ad oggi, sia pure con situazioni tra loro molto diverse, i servizi territoriali si possono considerare nuovamente attivi, nelle sedi originarie, al 90%; in particolare nel distretto di Carpi tutti sono rientrati nelle loro sedi originarie, mentre qualche criticità in più si ha ancora nell’area di Mirandola dove la percentuale scende all’80%. Più articolata, a causa anche della differente entità dei danni riportati dalle strutture, è la situazione dei tre ospedali colpiti, il Ramazzini di Carpi, il Santa Maria Bianca di Mirandola e, infine, quello di Finale Emilia. Nel primo caso l’attività è ripresa al 60%. Tra le ultime novità rilevanti da segnalare il ritorno dell’Ostetricia di Carpi nella sua sede originaria. Al Ramazzini sono già stati riattivati importanti reparti e servizi come la Pediatria, la Cardiologia, il Day hospital oncologico, la Medicina Interna, la Neurologia, la Radioterapia, la Risonanza magnetica e la Tac. Per quanto riguarda il Santa Maria Bianca di Mirandola, invece, la ripresa si assesta al 30%; da segnalare che sono già 52 le degenze internistiche che accolgono pazienti delle Unità operative di Medicina, Cardiologia e Pneumologia. Inoltre, nel lato sud del Padiglione Scarlini sono concluse le verifiche necessarie per poter iniziare a programmare il rientro delle attività. L’Ospedale di Finale Emilia solo dalla fine del mese di settembre non è più inserito nella cosiddetta ‘zona rossa’. L’attuale edificio è costituito da tre corpi di fabbrica principali, la cui parte più antica – e anche maggiormente danneggiata – risale al XVII secolo. La porzione più moderna del nosocomio, costruita negli anni ’70 del Novecento, ha invece subito danni più contenuti e potrà essere riaperta dopo opportuni lavori. In questo contesto si inserisce il progetto della ‘Casa della Salute’ che, come previsto dal Piano Attuativo Locale approvato nel 2011, dovrà accogliere le funzioni sanitarie presenti nel territorio di Finale.

Si tratta di un risultato pienamente coerente con la tabella di marcia fissata a metà giugno quando era stato possibile fare una stima dei danni e mettere nero su bianco un programma di lavoro che, sfruttando la rete assistenziale della provincia, consentisse di ridurre al minimo i disagi per i pazienti e contestualmente di avviare i lavori di messa in sicurezza e ripristino.

Uniti per il raggiungimento di un unico obiettivo

Come è stata assolutamente straordinaria la situazione che ha determinato il terremoto, allo stesso modo straordinaria è stata la risposta dei soggetti coinvolti direttamente o indirettamente. Medici, tecnici, infermieri, ma anche il personale amministrativo delle aziende sanitarie, così come i volontari, la protezione civile, le amministrazioni pubbliche e i partner dell’Ausl hanno mostrato grande professionalità, sensibilità e un’attenzione particolare rispetto alla complessità della situazione che si è venuta a creare e alla necessità di accelerare il più possibile i tempi di risposta, riducendo al minimo la burocrazia.

Esemplare da questo punto di vista è stato il comportamento delle Assicurazioni Generali S.p.a. con le quali l’Azienda Usl di Modena ha stipulato una polizza assicurativa che, tra l’altro, copre per tutti gli edifici in uso – sia quelli in proprietà, sia quelli in locazione o comodato, sia quelli messi a disposizione di terzi – i danni derivanti da eventi sismici. Oggi, a poco più di cinque mesi dalla seconda violenta scossa, la più importante Compagnia assicurativa italiana ha infatti versato 7,5 milioni di euro, vale a dire la cifra massima prevista in caso di danni alle strutture derivanti dal terremoto. Si tratta naturalmente dell’adempimento contrattuale, ma è da sottolineare che tutto si è svolto così celermente grazie alla volontà di guardare alla sostanza evitando di incagliarsi in cavilli giuridici. Tutte le fasi, dalla quantificazione dei danni da parte dei periti, all’istruzione delle pratiche sino al versamento dell’indennizzo sono state gestite con uno spirito di grande collaborazione e con la consapevolezza che non poteva in alcun modo perdere nemmeno un giorno.

“Per superare completamente l’emergenza, soprattutto nei primi mesi, è stato indispensabile effettuare un enorme sforzo per mettere in campo professionalità, capacità organizzativa e di pianificazione adeguate alla straordinarietà della situazione, con la consapevolezza che applicare in modo notarile i contratti in essere, in casi come questi sarebbe stata una scelta insufficiente. Le Assicurazioni Generali sono state tra le prime a comprendere che la rapidità della risposta era parte integrante della soluzione e di questo naturalmente siamo loro grati” ha evidenziato il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Mariella Martini, durante l’incontro con la stampa tenutosi questa mattina presso l’Ospedale di Mirandola, al quale erano presenti tra gli altri Carlo Lusenti, assessore Politiche per la salute – Regione Emilia Romagna, Manlio Lostuzzi, vice direttore generale di Assicurazioni Generali, Andrea Donati, direttore medico dell’Ospedale di Mirandola e Finale Emilia, Claudio Vagnini, direttore del Distretto Sanitario di Carpi, Teresa Pesi, direttore medico dell’Ospedale di Carpi, Mario Meschieri, direttore del Distretto Sanitario di Mirandola, Enrico Dotti, vice-sindaco di Mirandola, Alberto Bellelli assessore alle politiche sociali di di Carpi.

Manlio Lostuzzi, vice direttore generale di Assicurazioni Generali ha dichiarato: “Ci siamo attivati rapidamente, consapevoli di quanto sia importante il contributo tempestivo dell’assicuratore al verificarsi di eventi catastrofici che colpiscono la collettività anche nei servizi essenziali come l’assistenza sanitaria. Vorrei ringraziare a questo proposito la nostra struttura liquidativa e i periti di zona che pur operando loro stessi in condizioni disagiate, sono riusciti sin da subito a predisporre i necessari sopralluoghi alle strutture lesionate velocizzando le procedure e consentendo di arrivare con rapidità a liquidare i danni dell’Usl di Modena. Il mio augurio è che questo indennizzo possa contribuire a far tornare le strutture sanitarie il più rapidamente possibile alla completa operatività.”