Ma la Cina continua a crescere o batte in ritirata? Intorno a questo interrogativo si concentrano da qualche tempo le riflessioni di decine di economisti e di analisti finanziari. Una cosa è certa: nel Paese del Dragone la crescita a doppia cifra, che solo dieci anni fa faceva impallidire l’economia mondiale, si sta attenuando. È importante quindi guardare al Paese asiatico con nuovi occhi. Lunedì 27 maggio, alle ore 16.30 presso l’auditorium “Giorgio Fini” di Confindustria Modena, si svolgerà un seminario di approfondimento sulle evoluzioni del mercato cinese.

In collaborazione con la Fondazione Italia-Cina e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, Confindustria Modena presenterà il rapporto “La Cina nel 2013. Scenari e prospettive per le imprese”. Si tratta di un’indagine particolareggiata con cui la Fondazione Italia-Cina indaga le opportunità commerciali per le aziende modenesi.

Il seminario è diviso in due sessioni. Nella prima parte, in cui si affrontano gli aspetti tecnici e organizzativi del business in Cina, interverranno Thomas Rosenthal della Fondazione Italia Cina, Enrico Toti dello studio legale Nctm e Chiara Altomonte di Consea.

Seguirà una tavola rotonda a cui prenderanno parte quattro imprenditori: Paolo Bianchi di Emmegi Group, Helmut Senfter di Grandi salumifici italiani, Sergio Sassi di Emilceramica e Gianmarco Messori di Messori Italia. Lo scopo della tavola rotonda è di portare all’attenzione case history differenti, con storie ed esperienze di diverso segno: dal produttore in loco a quello che in Cina commercializza fino all’imprenditore che cerca e costruisce una partnership.

Guardando agli ultimi tre anni si nota che il tasso di crescita del Pil cinese è passato dal 10,4 per cento del 2010 al 9,3 per cento del 2011 e al 7,8 per cento del 2012. Insomma non che la tigre asiatica abbia proprio smesso di correre, ma rallentato sì.

Contemporaneamente il mercato interno risulta assai vivace e attrattivo. Prova ne sia la crescita delle esportazioni modenesi (perlopiù meccanica e beni di lusso): dai 186 milioni di euro del 2010 ai 276 del 2012, che in termini percentuali significa +49 per cento. Le esportazioni emiliano-romagnole, nello stesso periodo di riferimento (2010-2012), sono calate dell’1 per cento. Modena, dunque, appare in controtendenza rispetto al dato regionale.

Un’altra tendenza in atto, vale per l’Italia ma anche per Modena, è di un lento ma inesorabile aumento delle esportazioni verso la Cina e di un calo delle importazioni dal Paese asiatico. Dagli 8 miliardi di export del sistema Italia nel 2010 si è passati ai 9 del 2012; dai 28 miliardi di import del 2010 ai 24 del 2012. Insomma i dati sull’interscambio commerciale parlano chiaro: la Cina per la nostra manifattura è un mercato di sbocco sempre più rilevante.