Edilizia (Copyright immagine: Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Tamburini Alan)

Il Superbonus 110 % e le misure relative alla riqualificazione edilizia e ambientale promosse dal Governo stanno risultando molto efficaci, come dimostrano i tanti cantieri già aperti, ma serve più tempo, almeno altri cinque anni, per “ottenere i benefici da tutti auspicati”. Lo afferma il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli che per questo motivo ha scritto al presidente del Consiglio Mario Draghi chiedendo una proroga del provvedimento almeno fino al 2026.

La lettera è stata inviata anche al ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, al ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili Enrico Giovanni e al presidente dell’Anci Antonio Decaro.
Dopo aver ringraziato Draghi e il Governo per il lavoro sviluppato in questi mesi per “rafforzare le opportunità” di crescita del Paese, il sindaco Muzzarelli sottolinea che i provvedimenti di qualità come il Superbonus 110 % vanno nella direzione giusta e risultano efficaci per le loro ricadute ti tipo ambientale ed energetico, per i risultati positivi in termini di sicurezza degli edifici e di bellezza per le città, con la riqualificazione di tanti immobili, oltre, naturalmente, all’effetto sull’occupazione di tutto il settore.
Ma, aggiunge il sindaco, “già oggi sono evidenti le distorsioni che l’incertezza sulla durata di tale opportunità genera sul mercato”. In particolare, spiega Muzzarelli, si sta assistendo a un aumento sproporzionato dei costi delle materie prime per realizzare questo tipo di interventi e, nello stesso tempo, crescono le difficoltà per le aziende a reperire tutti i materiali necessari per soddisfare le tante richieste che arrivano dai territori. Si tratta di una situazione che “rischia di diminuire gravemente l’efficacia di un provvedimento così significativo”.
Per rendere affettivi quei risultati, quindi, serve un arco di tempo maggiore per sviluppare questi provvedimenti e far sì, conclude Muzzarelli, che ne tragga pieno beneficio “la nostra economia, la continuità occupazionale e la garanzia di un mercato dell’edilizia più equilibrato”.