Rientrata a casa dopo alcune commissioni con la madre, è stata improvvisamente aggredita dal fratello convivente. Senza alcun apparente motivo, l’uomo l’ha insultata e colpita con calci e pugni, arrivando a ferirla alla testa con un oggetto contundente. La donna, riuscita a fuggire nonostante fosse rincorsa, ha trovato rifugio presso un’amica. È stata quest’ultima ad allertare i Carabinieri, che sono subito intervenuti soccorrendo la vittima e fermando l’aggressore.
I fatti ieri, 1° settembre, intorno alle 10:00, quando la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Guastalla ha inviato una pattuglia della Stazione di Cadelbosco Sopra presso un’abitazione privata del comune, a seguito della richiesta di aiuto giunta da un’amica della vittima, una 56enne reggiana. La donna, raggiunta dai militari, appariva sconvolta, in lacrime e ha riferito di essere stata appena aggredita dal fratello convivente. Nella circostanza, i Carabinieri hanno constatato che la 56enne presentava una tumefazione alla testa e diverse ecchimosi ad un braccio, conseguenza dei calci e dei pugni ricevuti, oltre a una ferita provocata da un colpo alla testa con un oggetto contundente. È emerso inoltre che il fratello le aveva sottratto il telefono cellulare, con ogni probabilità per impedirle di chiedere soccorso.
Raggiunta l’abitazione, i militari hanno rintracciato l’uomo, trovato davanti alla porta, che non ha esitato ad ammettere di aver picchiato la sorella. All’interno della casa, gli stessi Carabinieri hanno rinvenuto cocci di vetro sotto un divano del salone e frammenti di un vaso in frantumi nella camera dell’uomo, elementi compatibili con l’aggressione appena avvenuta, oltre al telefono cellulare sottratto alla vittima. La donna, ascoltata dai militari, ha riferito che l’episodio era solo l’ultimo di una serie di condotte violente subite nei giorni precedenti.
Alla luce dei fatti e dei successivi elementi di presunta responsabilità acquisiti a carico dell’uomo, 50enne reggiano, i Carabinieri hanno proceduto al suo arresto per maltrattamenti in famiglia. L’arrestato, già gravato da specifici precedenti per analoghi comportamenti violenti, anche nei confronti della madre e del fratello, è stato accompagnato in caserma, ristretto e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria reggiana. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.