Gli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo di Bologna, erogheranno contributi economici ai lavoratori dipendenti di aziende dei settori del terziario e del turismo nei casi di riduzione dell’orario o risoluzione del rapporto di lavoro a causa di crisi aziendale. Inoltre sono stati previsti importanti strumenti di sostegno al reddito modificando l’esistente Welfare Contrattuale.Questo è quanto prevedono gli accordi sottoscritti il 24 Febbraio da Confcommercio Bologna e le Organizzazioni Sindacali provinciali dei lavoratori Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs UIL. L’accordo prevede che gli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo corrispondano un contributo economico ai lavoratori il cui reddito abbia subito una riduzione connessa all’attuale situazione di crisi. Inoltre, perseguendo la strada del riconoscimento di Welfare contrattuale anche nelle aziende del Terziario e del Turismo, che si caratterizzano per essere di piccole e medie dimensioni, sono state implementate e riorganizzate le prestazioni già esistenti. Il Presidente di Confcommercio Bologna, Enrico Postacchini, nel sottolineare l’importanza dell’accordo firmato con le organizzazioni sindacali dichiara che “queste misure rappresentano una risposta concreta alla crisi economica che sta attanagliando da troppo tempo le imprese del terziario e del turismo della Provincia di Bologna. Abbiamo, ancora una volta, dimostrato che il sistema della bilateralità può contribuire a svolgere un importante ruolo di supporto per le realtà economiche del Terziario e del Turismo che hanno caratteristiche simili. Gli accordi sottoscritti rispondono a quanto ci viene incessantemente richiesto dalle aziende che, con il consueto senso di responsabilità, si impegnano, quando possibile, a salvaguardare i posti di lavoro e comunque ci chiedono di utilizzare la bilateralità per mettere in campo ogni possibile azione a sostegno dei lavoratori e delle imprese ”.Mario Forte, Filcams CGIL esprime soddisfazione per l’accordo raggiunto che rappresenta indubbiamente una punta avanzata di “buona bilateralità” sul territorio nazionale, a conferma della chiarezza e della meticolosità praticate a Bologna nell’utilizzo delle risorse dei lavoratori e delle imprese. In un momento particolarmente difficile per l’intero mondo del lavoro ma soprattutto per i settori che noi rappresentiamo, ancora esclusi da un sistema di ammortizzatori sociali che stenta a diventare universale e contraddistinti da salari molto bassi, rappresenta un importante passo in avanti. Il consolidamento in via strutturale delle esperienze trascorse conferma la volontà delle parti sociali di condividere una strada per l’utilizzo delle risorse bilaterali per il sostegno del reddito nel caso di crisi aziendale e per aiutare gli stessi lavoratori e le loro famiglie tramite il sostegno al welfare contrattuale locale, alla luce anche del calo vistoso di risorse dedicate da parte degli enti locali. Non va nemmeno sottovalutato il fatto che le intese raggiunte avvengono nell’ottica dell’omogeneizzazione dei trattamenti erogati ai lavoratori del commercio e del turismo.Malgara Cappelli, segretario generale Fisascat Cisl, nel valutare positivamente l’intesa raggiunta, dichiara che “l’accordo rappresenta un sistema innovativo di welfare contrattuale territoriale; infatti prevede, a fianco alle misure di sostegno al reddito per situazioni di crisi aziendali, anche risposte ai bisogni di chi si trova in situazioni di fragilità derivanti da lunghe malattie; di chi lavora per mantenersi agli studi; di chi, oltre al lavoro, deve prendersi cura di figli, anziani, familiari non autosufficienti. L’attuale crisi richiede ad ogni soggetto di fare la propria parte per garantire, anche con strumenti nuovi, un sistema di servizi e di protezione sociale di cui, ancora di più oggi, i lavoratori necessitano: le misure contenute nell’accordo sono la dimostrazione di come, attraverso impegno e responsabilità sociale, tutto ciò sia possibile”Stefano Franzoni dichiara: “L’accordo odierno coincide con la discussione in atto tra Governo e Parti Sociali per la riforma degli ammortizzatori sociali: vuole rappresentare – pur nel suo ambito locale e settoriale – un esempio di come la sussidiarietà tra pubblico e privato può portare un beneficio ai lavoratori coniugandolo con le limitate risorse statali, favorendo il clima nelle aziende rispetto alla gestione di situazioni di difficoltà. Il Welfare integrativo costituisce il nuovo indirizzo cui tendere per migliorare il reddito dei lavoratori senza gravare eccessivamente il costo del lavoro per le imprese: una leva per lo sviluppo della contrattazione integrativa di cui molti auspicano lo sviluppo.”