Nei giorni scorsi l’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna ha ripubblicato le graduatorie rettificate delle classi di concorso AB24 e AB25, a seguito delle numerose interlocuzioni con la CISL Scuola Emilia-Romagna. Alle commissioni è stato chiesto di rivedere i punteggi, e ciò ha comportato variazioni nelle posizioni dei candidati, nonché l’inserimento o l’esclusione di alcuni nominativi.

Secondola categoria della Cisl, restano forti incertezze nell’applicazione delle norme, con effetti diretti sull’attribuzione dei punteggi e sulla corretta collocazione dei candidati. A lanciare l’allarme è Luca Battistelli, segretario regionale CISL Scuola: “Occorre evitare disparità di trattamento, applicando in modo uniforme le disposizioni e garantendo criteri di valutazione equi per tutti i candidati e per tutte le graduatorie”.

Il nodo più discusso riguarda la sezione B.4.1 della Tabella dei titoli, che assegna punteggio a chi sia stato inserito nelle graduatorie di merito o abbia superato tutte le prove di un precedente concorso ordinario per lo stesso posto. Battistelli sottolinea che “questo criterio va interpretato alla luce della Tabella B del DM 205/2023, rimasta invariata. Non possono quindi essere riconosciuti come validi titoli ritenuti “aspecifici” solo a seguito di successivi accorpamenti o di assegnazioni a cascata, considerando che il decreto di revisione e accorpamento di alcune classi di concorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 febbraio 2024, ossia dopo la chiusura del bando PNRR 1 (9 gennaio 2024)”. “Per questo motivo – precisa Battistelli – il decreto non può avere effetti retroattivi sulla valutazione dei titoli”. Alcuni docenti, infatti, non hanno indicato il punteggio perché il concorso superato non corrispondeva allo specifico posto per cui si candidavano.

Il problema delle disparità di trattamento non riguarda soltanto le classi di concorso AB24 e AB25: situazioni analoghe si riscontrano nel PNRR1 anche in altre classi accorpate, come A001 e A017, dove il superamento di un concorso ordinario su altro posto, in conformità con la tabella dei titoli valutabili prevista dal bando, non è stato considerato. “È evidente la necessità di un’interpretazione uniforme a livello nazionale”, ribadisce Battistelli.

“Non si mette in discussione la validità delle procedure concorsuali – conclude il segretario CISL Scuola – ma serve garantire equità, trasparenza e coerenza nell’applicazione delle norme. Solo così si tutelano i candidati ed evitano disparità o contenziosi tra regioni”.