Entrato in possesso dei dati sensibili di un malcapitato operaio reggiolese, gli ha utilizzati per attivarsi linea telefonica fissa e dati nella sua abitazione a Isola Capo Rizzuto, ovviamente addebitandone i costi all’ignaro intestatario del contratto. Apertura di contratto che oltre a garantirgli la fornitura di servizi gli consentiva anche l’acquisto di oggetti tecnologici quali smartphone e tablet che poteva acquistare a prezzi d’offerta il cui addebito, manco a dirlo, sarebbe comunque posto a carico dell’ignaro reggiolese.
Ad individuare il malfattore i Carabinieri della stazione di Reggiolo che, con l’accusa di truffa e sostituzione di persona hanno denunciato un 40enne crotonese, residente a Isola Capo Rizzuto, appunto. I carabinieri non escludono che altre vittime possano essere finite nella rete del truffatore, la cui condotta ai danni del reggiolese potrebbe essere la punta di un iceberg di una più ampia condotta truffaldina.
Ad accorgersi del raggiro la stessa vittima quando ha ricevuto al suo indirizzo di posta elettronica due mail da parte di una società telefonica con allegati due contratti di conferma dell’attivazione di una linea telefonica fissa e una linea dati per internet. Non avendo mai richiesto alcuna attivazione di linee il malcapitato chiamava l’ufficio clienti segnalando l’accaduto e invitando a non procedere alla definizione del contratto. A distanza di una settimana riceveva una telefonata dall’ufficio prodotti della stessa società telefonica per definire l’acquisto dei un telefono palmare ordinato. Anche in questo caso il reggiolese chiedeva di bloccare l’acquisto non avendo ordinato alcunché. Dall’altra parte il truffatore che spacciandosi per il reggiolese sollecitava l’attivazione delle due linee. E cosi quando il 37enne di Reggiolo ha compreso che il truffatore non mollava la presa si è rivolto ai carabinieri di Reggiolo denunciando i fatti.
Le indagini dei militari della Stazione di Reggiolo hanno quindi portato a un pregiudicato di Isola Capo Rizzuto nei cui confronti i militari acquisivano incontrovertibili elementi di responsabilità per i reati di sostituzione e truffa per le cui ipotesi delittuose veniva denunciato alla Procura reggiana.